Settembre 4, 2017
Canada

Patrick Kennedy_Mérieux NutriSciences_USA

Canada - I legislatori rifiutano la proposta di etichettatura dei prodotti alimentari geneticamente modificati

Sono considerati equivalenti a quelli tradizionali
Mérieux NutriSciences_GMOfree

Una proposta legislativa (C-291) per richiedere l’etichettatura di prodotti alimentari ottenuti tramite ingegneria genetica ha ottenuto una sonora sconfitta alla Camera dei Comuni per 216 a 67 il 17 maggio. Il governo canadese si è opposto alla legge sull’etichettatura in quanto l’obbligo di etichettatura relativa al contenuto geneticamente modificato avrebbe potuto allertare i consumatori. I proponenti della legge sull’etichettatura hanno cercato di allineare le norme canadesi con i requisiti di etichettatura dei principali partner alimentari, inclusi gli Stati Uniti.

In linea con il governo canadese, l’U.S. Food and Drug Administration (FDA) considera i prodotti alimentari da bioingegneria come equivalenti a quelli ottenuti con metodi convenzionali; tuttavia, le associazioni americane di difesa dei consumatori hanno per anni richiesto l’etichettatura obbligatoria dei prodotti geneticamente modificati. L’FDA ha fornito indicazioni per l’etichettatura volontaria, ma non è riuscita a soddisfare le richieste degli oppositori della bioingegneria che auspicavano una maggiore trasparenza sulle etichette alimentari. Il Vermont fu il primo Stato ad approvare una legge che richiedeva l’etichettatura degli ingredienti geneticamente modificati e numerosi Stati proposero leggi simili per l’etichettatura degli OGM. Per prevenire una serie disomogenea di leggi sull’etichettatura OGM a livello nazionale, il National Bioengineered Food Disclosure Standard è stato trasformato in legge nel 2016.

Secondo la legge federale per l’etichettatura degli alimenti geneticamente modificati, l’USDA deve predisporre dei regolamenti entro il 2018 per “istituire uno standard nazionale obbligatorio per la divulgazione di prodotti alimentari biologici rispetto a qualsiasi alimento bioingegnerizzato e qualsiasi alimento che possa essere bioingegnerizzato”. Le società avranno tre opzioni per riportare il contenuto geneticamente ingegnerizzato sule confezioni: una dichiarazione in etichetta, un simbolo o un link elettronico/digitale (ad esempio un codice QR che indirizzerà i consumatori).

Il regolamento USDA dovrebbe chiarire molte delle incertezze della legge, inclusa la definizione di “bioingegneria”. Secondo la legge, tale termine indica che un alimento contiene “materiale genetico modificato mediante tecniche in vitro di DNA ricombinante e la conseguente “modifica non potrebbe essere altrimenti ottenuta attraverso l’allevamento convenzionale o reperita in natura”.

Fonte: Parliament of Canada

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