DIOSSINE: COSA SONO E QUALI SONO I RISCHI PER LA SICUREZZA ALIMENTARE
Le diossine sono inquinanti ambientali persistenti (POP) note come sostanze chimiche altamente tossiche (es: PCDD, PCDF e DL-PCB) che derivano da processi naturali di combustione (es: incendi di foreste, emissioni di gas dei vulcani) e/o da specifiche attività antropiche (es: incenerimento di rifiuti, processi di produzione industriale). Sono composti chimici in grado di diffondersi facilmente nell'ambiente e la loro presenza è stata segnalata in tutte le zone del mondo comprese quelle più estreme come i poli.
Esse si accumulano principalmente nel suolo, nei sedimenti e nel tessuto adiposo degli animali, rappresentando una minaccia per la sicurezza della catena alimentare ed un notevole rischio per la salute pubblica.
L’esposizione dei viventi a questi contaminanti avviene attraverso il cibo, principalmente mangimi, carne, latticini, pesce e crostacei e il loro accumulo nell’ organismo può causare lesioni cutanee, alterazione della funzionalità epatica, problemi ormonali, riproduttivi, dello sviluppo, danneggiamento del sistema nervoso, del sistema immunitario e cancro.
Nel corso degli anni si sono verificati numerosi incidenti alimentari dovuti a contaminazione da diossine che hanno avuto e stanno avendo numerose ripercussioni sanitarie sulla popolazione a causa di una lunga emivita (compresa tra 7 e 11 anni) di queste sostanze nell’ organismo. Tra gli incidenti più significativi, che hanno coinvolto molti paesi, si citano quelli avvenuti in:
- Irlanda (nel 2008) in seguito al rilevamento di elevate concentrazioni di diossine fino a 200 volte oltre il limite di sicurezza in carne di maiale e prodotti derivati. Ciò ha portato a uno dei più grandi richiami alimentari della storia, per rischio chimico.
- Belgio (nel 1999) in seguito al rilevamento di elevati quantitativi di diossine nel pollame e nelle uova.
Il problema della contaminazione alimentare da diossine è sempre molto attuale e le maggiori contaminazioni vengono segnalate soprattutto nei paesi industrializzati, nonostante essi siano dotati di opportuni sistemi di monitoraggio della sicurezza alimentare, consapevolezza del pericolo e numerose normative vigenti.
Negli ultimi 5 anni sono state segnalate oltre 25 contaminazioni alimentari da diossine e i prodotti coinvolti sono stati uova, pesce, carne, latte, grassi animali, erbe, piatti pronti e additivi alimentari. I principali paesi di origine del prodotto sono stati Belgio, Germania, Ungheria, Polonia, Paesi Bassi, Croazia e Regno Unito (Fonte dati: Safety HUD).
Per prevenire e controllare l’esposizione alle diossine è necessario, oltre ad un controllo rigoroso dei processi industriali per ridurne le emissioni, evitare la contaminazione degli alimenti lungo tutte le fasi della filiera (produzione primaria, trasformazione, distribuzione, vendita…) attraverso efficaci ed efficienti controlli analitici di tutte le materie prime e/o prodotti finiti, la massima aderenza alle buone pratiche di fabbricazione degli alimenti e il rispetto delle normative vigenti.
Inoltre, è auspicabile predisporre opportuni sistemi di monitoraggio delle contaminazioni e disporre di piani di emergenza per identificare e smaltire adeguatamente eventuali beni alimentari non idonei al consumo.
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