UE - Aumento del consumo alimentare
Grazie all'aumento del reddito e ai cambiamenti nelle preferenze dei consumatori negli ultimi due decenni e a livello globale, il consumo di prodotti alimentari è cresciuto rapidamente. Parallelamente, le crescenti preoccupazioni sociali e ambientali nelle economie sviluppate hanno influenzato le preferenze dei consumatori, portando ad esempio a ridurre il consumo di carne rossa. Questi sono i principali risultati del rapporto “Domanda e offerta alimentari globali, tendenze dei consumatori e sfide commerciali”, pubblicato dalla Commissione.
Il sostanziale aumento globale del mais è legato all'espansione della produzione di bestiame e alla produzione di etanolo a base di mais: i principali fornitori sono Sud e Nord America, mentre la UE ne è il maggiore importatore. Per quanto concerne la soia, la UE è il principale mercato di destinazione per tali prodotti, tuttavia l’import sta diminuendo grazie all'utilizzo di fonti alternative quali cereali e legumi. Il consumo di zucchero pro capite è invece molto più stabile in tutto il mondo: il consumo maggiore si rileva in Sud America mentre in UE si attesta a 30 kg pro capite anche per il minor utilizzo di altri dolcificanti.
Per quanto riguarda la carne bovina, i maggiori consumatori si trovano in Nord America, seguito dal Sud America, mentre la UE si posiziona al quarto posto poiché, negli ultimi trent'anni il consumo pro capite è diminuito a causa del cambiamento delle preferenze dei consumatori. Il consumo di pollame aumenta in modo significativo in tutto il mondo e guadagna posizioni rispetto ad altre carni essendo più economico e più conveniente: è il primo tipo di carne consumato nelle Americhe, in Oceania e in Africa. In merito ai prodotti lattiero-caseari, UE e Nord America sono i maggiori utilizzatori, in Sud America il consumo è cresciuto mentre in Asia raggiungerà i 70 kg pro capite nel 2020.
Informazioni più dettagliate sono disponibili nel Rapporto per i seguenti temi: grano, mais, soia, zucchero, carne bovina, carne suina, pollame e prodotti lattiero-caseari.
Fonte: European Commission NEWS