Dieci giorni dopo che l'associazione cinese della pesca ha introdotto nuovi standard che consentono ai produttori di etichettare le trote arcobaleno come salmoni - suscitando critiche a livello nazionale, lo Shanghai Consumer Council ha aperto un dibattito tra le imprese del settore sollecitandole a rispettare il diritto dei consumatori di conoscere i prodotti che consumano. Gli avvocati e gli studiosi di acquacoltura si sono uniti al dibattito con i rappresentanti della China Aquatic Products Processing and Marketing Alliance, che é l’autorità responsabile di aver redatto e pubblicato le nuove linee guida.
Le regole furono pubblicate tre mesi dopo un reportage televisivo in cui i produttori della provincia del Qinghai pretendevano di fornire salmone ad un terzo della Cina. Il programma tv  stato molto seguito e il pubblico si é chiesto se una provincia interna come lo Qinghai potesse fornire al mercato un così gran numero di trote etichettandolo come salmone.

L'autorità aveva precedentemente sostenuto che in cinese la parola “salmone” può riferirsi ad entrambi i pesci, salmone come trota, nonostante il salmone abbia un prezzo all’ingrosso pari al doppio di quello della trota.
Una delle preoccupazioni principali dell'etichettatura della trota come salmone è che quest'ultimo è molto apprezzato e ricercato, mentre la trota è un pesce d'acqua dolce che può trasmettere molti parassiti.

Un sondaggio online avviato dall’Associazione dei Consumatori di Shanghai, ha rilevato che più dell'80 per cento degli intervistati afferma che la trota acquistata come salmone sta “mutando dal bianco al nero” e il 70% degli intervistati si dice certa che le imprese si stiano avvantaggiando della nuova norma per frodare i consumatori. In soli due giorni ben 2.000 persone hanno partecipato al sondaggio.

La Cina è il terzo mercato al mondo per consumo di salmone, subito dopo il mercato europeo e statunitense e registra la maggior crescita: +25% all’anno (fonte: Rabobank).