CALIFORNIA PROPOSITION 65
Negli ultimi anni molte aziende Italiane ed europee che commercializzano i propri prodotti negli Stati Uniti hanno ricevuto dagli importatori la richiesta di una dichiarazione di conformità alla Proposition 65 dello stato della California.
Il California Safe Drinking Water and Toxic Enforcement Act del 1986, noto anche come Proposition 65 è una legge che impone alle aziende di informare i consumatori della California sulla presenza all'interno dei prodotti commercializzati di determinate sostanze chimiche riconosciute come cancerogene o tossiche per la riproduzione. Inoltre obbliga a riportare un “safe harbor warning”, ovvero un avviso sui rischi che il consumatore corre esponendosi alla sostanza dannosa.
Questa normativa continua ad avere un impatto significativo su produttori, distributori e rivenditori di prodotti in California, anche a causa delle molte segnalazioni da parte di privati cittadini. Va detto infatti che in caso di non conformità alla norma, non solo gli enti pubblici ma anche i singoli cittadini possono intraprendere un’azione legale verso l’azienda inadempiente. Come risultato, dall’entrata in vigore della normativa, le cause diventano sempre più numerose e diversificate in termini di oggetto.
PUNTI SALIENTI DEL 2019
Il 2019, in particolare, è stato un anno ricco di novità per le notifiche legate alla Proposition 65. Lo scorso anno ne sono state comunicate oltre 2400 a centinaia di aziende diverse.
Oltre alle usuali notifiche per piombo e cadmio nei prodotti alimentari, sono aumentate quelle per la presenza di acrilamide in diversi prodotti, tra cui coni gelato, biscotti e prodotti contenenti frutta a guscio come mandorle e arachidi.
Le notifiche per cadmio tuttavia sono risultate in crescita in prodotti contenenti alghe marine e negli integratori alimentari.
Inoltre, nel 2019, sono state emesse sette notifiche per la presenza di alcool furfurilico nei panini per hamburger e nei pretzel. L'alcool furfurilico è un sottoprodotto naturale e si forma comunemente in alimenti e bevande tramite riscaldamento.
Per quanto riguarda i prodotti non alimentari le notifiche più comuni hanno interessato gli ftalati in beauty-case e borsoni sportivi, il cromo in guanti in pelle e talco per neonati.
Nemmeno l’avvento del Covid-19 ha rallentato le notifiche, che sono passate da 1232 nel primo semestre 2019 a 1609 nel primo semestre 2020.
TREND 2020
Quest’anno, continuano le notifiche per la presenza di acrilamide in frutta a guscio e mais tostati e in alimenti per l’infanzia, per gli ftalati in materie plastiche, per i metalli pesanti nelle alghe, nei prodotti ittici e negli integratori.
Novità del 2020 sono le notifiche per la presenza di:
- cadmio negli spinaci;
- mercurio, piombo e furano in cibi in scatola;
- androstenedione in integratori muscolari;
- piombo e il pesticida Carbaryl in aceto balsamico.