ROMANIA - SANZIONI SU ETICHETTE NON TRADOTTE
L’Autorità rumena per la Protezione dei Consumatori ANPC (Autoritatea Nationala pentru Protectia Consumatorilor) ha recentemente sanzionato aziende per etichette alimentari che presentavano testi facoltativi non tradotti in rumeno. La notizia è arrivata dagli ultimi report dell’Autorità che riguardano attività di controllo su tutti gli aspetti di conformità di prodotti alimentari in Romania. Parliamo quindi di etichettatura, presentazione, pubblicità e commercializzazione dei prodotti.
La base legale per questi provvedimenti è la Ordonanţă nr. 21/1992, che al capitolo 4 prevede come obbligatorio tradurre tutte le informazioni relative al prodotto, nome commerciale incluso, in lingua romena.
“Tutte le informazioni relative ai prodotti e servizi offerti ai consumatori, i documenti di accompagnamento, compresi quelli relativi alle informazioni sulla sicurezza dei prodotti e le istruzioni per l'uso, nonché i contratti, compresi quelli pre-formulati, devono essere scritti in rumeno, indipendentemente dal paese di origine, senza escludere la loro presentazione in altre lingue.”
La normativa è precedente all’ingresso della Romania in Unione Europea e nello specifico antecedente al Regolamento 1169/2011 sull’etichettatura dei prodotti alimentari; pertanto le contestazioni sollevate dalle autorità si potrebbero ritenere contrarie al principio di libera circolazione delle merci.
Il regolamento 1169/2011 prevede infatti che tutte le informazioni obbligatorie siano presentate in un lingua facilmente comprensibile per il consumatore, per l’appunto il rumeno per la Romania, mentre non dà indicazioni specifiche sui testi facoltativi.
Food Compliance Solutions suggerisce pertanto in via cautelativa per le etichette destinate alla Romania, di valutare attentamente l’utilizzo di indicazioni non tradotte in rumeno o in alternativa di tradurre tutte le diciture presenti anche in rumeno.